Mostra di Artisti Cinesi Invitati

II Edizione della Biennale di Todi 2024

Li Xu, Wang Chengdong, Zhang Zhan, Gao Xintong, Zheng Jieyu, Huang Zhe, Yan Xu

On View
16. 02. 2024 - 03. 03. 2024
II Edizione della Biennale di Todi 2024
Evento organizzato e promosso dalla Tower Gallery
in collaborazione con AAIE Center for Contemporary Art
Inaugurazione 9 e 10 febbraio 2024
fino al 3 marzo

9 febbraio 2024 ore 15:00
Inaugurazione dell'installazione 'Festività' di Du Jiaming
presso il Tempio di Santa Maria della Consolazione a Todi
e della mostra personale presso la Tower Gallery di Diego Costantini Via Abdon Menecali 2/4 – Todi

10 febbraio 2024 ore 10:00
Convegno sui rapporti culturali tra Italia e Cina presso
Sala del Consiglio
Piazza del Popolo 29, Todi

Mostra di Artisti Cinesi Invitati
Li Xu, Wang Chengdong, Zhang Zhan, Gao Xintong, Zheng Jieyu, Huang Zhe, Yan Xu
Sala delle Pietre
Piazza del Popolo 29, Todi

Esposizione dei progetti del concorso presso la
Sala Vetrata dei portici comunali
Piazza Garibaldi, Todi

Interverranno
Filippo Camerota, direttore del Museo Galileo Galilei di Firenze, "Il Mappamondo di Fra Mauro e la Cina di Marco Polo"
Saverio Ricci, docente presso l'Università degli Studi della Tuscia, "I Lincei, l'unità del mondo, la Cina"
Rosanna Ruscio, docente presso l'Accademia di Brera, "Non solo inchiostro: esperienze e proposte dei giovani artisti cinesi"
Paolo Sabbatini, ambasciatore per le comunicazioni culturali italo-cinesi, "Le relazioni tra Italia e Cina nell'ambito della diplomazia culturale"

Enti Partecipanti
Senato della Repubblica, Regione Umbria, Comune di Todi, La Consolazione E.T.A.B., AAIE Center for Contemporary Art, Museo Galileo Galilei, Cantina Todini, The Marignoli di Montecorona Foundation, Marignoli Contemporary.

Il giovane artista cinese emergente Gao Xintong si è diplomato all'Accademia Nazionale di Belle Arti di Carrara, in Italia. La sua pratica artistica si concentra sulla decostruzione e la ricostruzione di elementi visivi attraverso colori vibrant. Oggi sta rapidamente guadagnando l'attenzione internazionale grazie alle sue composizioni audaci e innovative.
L’oggetto quotidiano, in quanto esistenza funzionale legata alle persone in ogni momento, è anche una realtà ordinaria che possiede un’esistenza fisica all’interno dello spazio. L’esistenza degli oggetti ne racconta la narrativa nascosta in relazione agli individui. In quanto esistenza universale nell’ambiente di vita umano, riflette lo stato di vita delle persone. La sua universalità, semplicità, disfunzionalità e mancanza di significato sono diventate il nuovo veicolo per l’esplorazione pura e frammentata della pittura, in contrasto con la realtà umana.

Zheng Jieyu è stata attiva in varie città italiane e cinesi. Attualmente vive e lavora principalmente tra Italia e Francia. Le sue opere comprendono pittura, installazioni, video arte e fotografia.
L'artista descrive i suoi sentimenti come un ciclo di assopimento e risveglio, un flusso e riflusso costante come il nuoto. L'autrice ritiene che questo sentimento derivi dalle emozioni personali e dal senso di assenza causato dai desideri, che nello spostarsi costantemente tra realtà e visione, mappano la valanga di solitudine che la società produce in risposta agli individui.
Le opere dell'artista impiegano l'umanità e la natura come veicoli visivi principali, concentrandosi sulle persone da diverse angolazioni. L'’essere’ umano" qui non è solo un'analisi della collettività, ma anche un'ombra della ricerca del sé. La natura e l'umanità appartengono a un simulacro di riferimento macroscopico e astratto. L'artista inizia a modellare l'atmosfera delle sue opere studiando la relazione sensoriale tra il corpo umano e l'influenza del contesto umanistico. Ritiene che la creazione artistica tenda a essere guidata dall’istinto e che sia attraverso la modulazione di più elementi che l'informazione viene accuratamente collegata alla percezione dello spettatore.

Huang Zhe è un artista visivo che vive e lavora tra l’Italia e la Francia. Le sue creazioni vedono la luce attraverso un'approfondita esplorazione dei moderni confini emotivi e della riconciliazione, basata su metodologie derivate dal processo della pratica artistica.
«Naturalmente, ogni fenomeno del mondo esteriore e interiore può essere lineare» ha spiegato Kandinsky. Questa frase è sempre citata da Huang Zhe.
Per i suoi lavori si è basato sulla teoria di Louis Pierre Althusser denominata "corrente sotterranea del materialismo" e su quella atomica di Epicuro. Queste gli hanno dato l'idea di discutere l'elemento della 'linea', la pura linea verde è la sua poetica artistica, in virtù dei suoi molteplici significati. Si serve di tale linea per far riconciliare e comunicare tra loro, attraverso il linguaggio dell’arte, il mondo spirituale e quello reale, presentando un'immagine armoniosa e nel frattempo conflittuale. La linea verde, come suo principale espediente espressivo, è un simbolo che rappresenta il segno della realtà sfocata che attraversa tutte le sue opere.
Oltre alle vistose linee verdi, nelle sue creazioni fa anche uso di forti contrasti cromatici tra colori altamente saturi come mezzo di manipolazione volto a ottenere un'estetica che risulti armoniosa e attraente quando affiancata alle già citate linee. Il punto di
vista di Huan Zhe sull'estetica si fonda non solo sui punti di vista di numerosi filosofi, ma anche sulla sua lunga pratica e sulla convinzione che «quando è troppo è troppo».

Guardando le opere pittoriche di Wang Chengdong, vorrei condividere con voi due punti di vista: In primo luogo, superficialmente, queste opere sono una sorta di "realismo freddo", dipinte solo in nero, bianco e grigio, eliminando l'illuminazione e il colore oggettivo, rendendo soggettiva l'interpretazione degli oggetti (paesaggi acquatici, antichi edifici delle città antiche) uniformemente trasformati in "vecchie fotografie in bianco e nero". Questo trattamento serve a rappresentare un'emozione personale di nostalgia, perdita, impotenza e tristezza; In secondo luogo, il punto più eccitante e cruciale risiede nei dettagli (intenzionalmente creati).

Il lavoro di Zhan Zhang è andato mutando velocemente e sorprendentemente, negli ultimi anni, mantenendosi sempre all’interno di una cornice di fortissima coerenza formale e concettuale. Partito da una figurazione nervosa, fluida, magmatica, che recava in sé le tracce e i ricordi di una forte tendenza all’astrazione e alla continua decostruzione dell’immagine, il suo percorso ha piano piano virato verso un sempre maggiore grado di astrazione, di libertà e di fluidità espressiva. La straordinaria capacità di “mascherare” luoghi, palazzi, oggetti della nostra vita quotidiana all’interno di una struttura formale liquida e mutevole, in una massa vibrante di pigmenti, di colori, di colature che si intrecciavano e si accumulavano sulla tela con apparente disorganicità, ha via via lasciato il posto a una pittura sempre più slegata da qualsiasi riferimento figurativo, per lasciarsi andare a un puro gioco di linee, di colori, di pigmenti che si rincorrono liberamente sulla tela.

Il processo creativo di Li Xu avveniva quasi sempre nel cuore della notte, il momento in cui le informazioni osservate e raccolte durante il giorno cominciano a essere automaticamente filtrate e ordinate, e nel tempo irreale e nello stato illusorio della mezzanotte queste immagini diventano i dipinti stessi. Nelle parole dell’artista: “L’illusione è al contrario più reale - è la realtà astratta". La maggior parte delle opere di questa serie appare permeata da uno stato di ansia. Sembrano universali e senza tempo, abbracciano passato e presente, ordine e caos, tradizione e contemporaneità, rivelano un lato della pratica pittorica e della nostra formazione umana allenato dall'informazione digitale.