Project UCA

The Wall

Mostra Collettiva

A cura di Zhu Yaning
09. 05. 2024 - 28. 06. 2024
THE WALL|Mostra Collettiva Yuji Sugimoto, Park Seung Wan, Fabrizio Simone, Giulia Seri e Feng Zhonghao
Dal 9 maggio al 28 giugno 2024
AAIE Center for Contemporary Art
Via Sermide 7, Roma. 
Ingresso Libero
Su Prenotazione

Dal 9 maggio al 28 giugno 2024, l'AAIE di Roma presenterà la mostra collettiva "The Wall". La mostra è stata curata da Zhu Yaning, curatrice indipendente con base a Roma. Esporrà nuove opere di artisti come Yuji Sugimoto, Park Seung Wan, Fabrizio Simone, Giulia Seri e Feng Zhonghao. Questa mostra riceve il supporto accademico del Progetto UCA (Unlimited Contemporary Art), che lancerà una serie di incontri con gli artisti attorno al tema della mostra nel mese di giugno.
Il titolo "The Wall" trae origine dal testo classico cinese "Mencio · Jinxin", che si traduce in "coloro che comprendono il proprio destino non stazionano sotto mura precarie". Il muro simboleggia i pericoli incontrollabili noti e la mostra esplora come gli artisti coesistano con il mondo contemporaneo. Nel corso dell'ultimo mezzo secolo, le rivoluzioni dell'informazione e della tecnologia hanno permeato ogni industria, intensificando i conflitti tra guerre e razze. Il concetto di "arte contemporanea" si sta espandendo all'infinito, la sua vaghezza separa essenzialmente la contemporaneità dell'arte dall'epoca in cui viviamo e attraversiamo, allineandola quasi interamente con un ideale contemporaneo isolato e chiuso entro le mura dei musei.
Come suggerisce il filosofo coreano-tedesco Byung-Chul Han, ex professore presso la Scuola di Design di Karlsruhe e l'Università delle Arti di Berlino, autore di "La società dell'affaticamento", "La società della trasparenza" e "L'agonia di Eros", viviamo in una "società palliativa" in cui adottare una posizione combattiva — accogliendo il cambiamento e utilizzando l'arte e la cultura per effettuare questo cambiamento — sta diventando sempre più difficile. La società palliativa, allineata con le aziende fornitrici di servizi, domina i social media e tutte le sfere culturali. L'arte e la vita devono essere "Instagrammabili", ovvero prive di spigoli dolorosi, conflitti e contraddizioni. Dimentichiamo che il dolore può purificare e avere un effetto catartico. Una cultura compiacente manca della possibilità di catarsi.
Quale percorso stanno prendendo gli artisti, o lo prenderanno oggi? Cedono a sentimenti piacevolmente decorativi, oppure ritornano a un'arte piena di contraddizioni, ambiguità, disturbo e confusione — un'arte radicale, completamente aliena (come la 60ª Biennale di Venezia), o qualcos'altro? Questa mostra discute principalmente questi argomenti: In quale mondo vivono gli artisti di oggi? Qual è l'ambiente degli artisti? Qual è lo sfondo della formazione, dell'emergenza e della creazione degli artisti contemporanei — e i vincoli inevitabili che li plasmano? Le scelte e le risposte che gli artisti contemporanei fanno in base al contesto sociale attuale: allontanarsi dal banale verso il vuoto e il nulla, sotto il muro, o costruire un nuovo muro (l'arte deve iniziare di nuovo per cambiare la realtà)...

Project UCA (Unlimited Contemporary Art) rappresenta un'iniziativa pionieristica portata avanti congiuntamente dal AAIE di Roma e Linli Art Space di Venezia. Ideato da un gruppo visionario di giovani imprenditori cinesi nelle prime fasi delle loro attività galleristiche, il Progetto UCA si impegna a ridefinire il paesaggio dell'arte contemporanea. Ciò si realizza attraverso mostre interculturali innovative e la promozione di alleanze strategiche che spingono i confini dei tradizionali spazi artistici.
Project UCA aspira a un futuro in cui l'arte contemporanea trascenda le sue barriere convenzionali per diventare un aspetto integrante e universalmente accessibile della vita quotidiana. L'obiettivo potenziato del progetto è quello di coinvolgere in modo inclusivo ed efficiente un pubblico globale diversificato nel dialogo continuo dell'arte internazionale, concentrandosi principalmente su coloro che si sentono disconnessi dalla sfera dell'arte contemporanea a causa di impedimenti geografici, economici o culturali. Si propone di democratizzare l'accesso all'arte contemporanea, rendendola una parte essenziale e illuminante della vita per il grande pubblico, gli immigrati e gli appassionati d'arte remoti.