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Segni Urbani

Edelweiss Molina

On View
2020-08-01

Memosyne. La città del desiderio


Le città come i sogni sono costruite di desideri e paure. La città di Molina è un andito silenzioso e al tempo stesso assordante, luogo dell’apparizione improvvisa e deflagrante, carica di segni e colore.
Memosyne. E’ il luogo dell’arte dove si addensano immagini, coni d'ombra che trattengono memorie trascorse, frammenti di forme già vissute.
Memosyne. Seguendo le orme di una città immaginaria affiorano forme, reperti classici disseminati tra sprofondamenti prospettici che sono catapulte visive, trappole che catturano lo sguardo. Il colore, la materia trattengono come un mare vischioso sogni, tensioni e desideri.
Memoysyne. La città di Molina è una polifonia luminosa che gioca a rimpiattino con le zone d'ombra: tra le linee si infrangono, come onde, piani in salita, porte dischiuse sul nulla, finestre che ridono nel vuoto.
Pars costruens di un sogno dell'arte complesso e stratificato. Il fermo immagine della pittura gètta in primo piano frammenti classici che si inerpicano su piani, radure scoscese; ogni forma a contatto con il colore diviene essenza sonora, eco di realtà disperse in sprofondamenti improvvisi come sincopi musicali, salti nel vuoto.
Memosyne oltre le mura di una città immaginaria e nello stesso tempo vissuta nella quotidianità, si ritrovano frammenti, parti di un discorso amoroso universale che ognuno potrà riconoscere come proprio.
Tra i piani si schiudono luoghi della memoria carichi come nuvole minacciose di simboli e significati. Il territorio dell'arte è il luogo privilegiato dove rispecchiarsi, ritrovare la propria identità tra segni e parole trascorse.
La città che sale improvvisamente esplode lanciando in primo piano frammenti, oggetti, citazioni: mettendo a nudo le viscere della propria identità si aprono quinte architettoniche, si squarciano mura, tutto è avvolto in un ritmo sonoro vorticoso che cattura lo sguardo e lo porta lontano, gèttandolo sull'orlo di un precipizio.
Luoghi discontinui della memoria. Qui tempo e spazio si fondono in un’atmosfera concitata stilisticamente distante da qualsiasi citazionismo, riferimento storico a Futurismo o Metafisica: il cielo graffiato della pittura guarda altrove nella certezza dei propri intendimenti. Lontano da ogni moda o maniera la pittura è lo sguardo senza incertezze dell'arte che segue direzioni improvvise, umorali, dove ogni certezza si sgretola, dove ogni aspettativa è fagocitata dall'uso di una pittura dell'inatteso e del fantastico.
Il sogno dell'arte nasce all'interno di uno spazio dilatato dove ogni parte diviene parola, elemento che racconta una storia dispersa nel rumore metropolitano.
La città con i suoi angoli è costruita sull’ombra nascosta di desideri, tensioni e paure. Mentre da lontano si avverte l'eco assordante dei passi di una figura solitaria che attraversa il mondo poggiando l'orecchio per ascoltare il rumore del mare di Tropea.

Lidia Reghini di Pontremoli

Edelweiss Molina

L'attività artistica di Edelweiss Molina è orientata sulla ricerca intesa come progetto e sperimentazione dei materiali. Architetto, pittrice , scultrice , ceramista e designer di gioielli. Attualmente è la coordinatrice del Corso di Culture e Tecnologie della Moda Triennio e Biennio formativo , Dipartimento Progettazione Arti Applicate in Accademia di Belle Arti di Stato Roma. Si è laureata alla fine degli anni settanta in architettura presso l’Università la Sapienza di Roma . Ha conseguito l’abilitazione alla professione. Ha frequentato inoltre l’Accademia di Belle Arti dove è docente di ruolo a tempo indeterminato dal 1980. Ha svolto attività professionale e didattica presso le Accademie di Belle Arti di Stato di Urbino e l’Aquila. Ha inoltre insegnato presso strutture e Istituzioni Universitarie per collaborazioni a contratto.

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